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Appalti: 5 Arresti per corruzione.

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Cinque arresti in Sicilia con l’accusa di corruzione per smaltimento rifiuti. Un funzionario pubblico e quattro imprenditori, tra cui gli agrigentini, Calogero e Nicolò Sodano, accusati, a vario titolo, di corruzione nell’ambito dei procedimenti amministrativi per il rilascio e il rinnovo delle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti, sono stati arrestati nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Terra Mia” sostenuta dalla Polizia e dalla Procura di Palermo. Nel corso delle indagini, sarebbe stato accertato che un funzionario regionale infedele, nelle diverse fasi della procedura amministrativa, avrebbe agevolato gli imprenditori preservandoli dall’ordinaria attività di controllo e monitoraggio della pubblica amministrazione sulle modalità di gestione delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti. Tutto ciò a rischio della salute pubblica e alla difesa del territorio da gravi danni ambientali. L’ inchiesta “Terra mia” sarebbe stata avviata a seguito di una denuncia dell’ ex assessore regionale a territorio e ambiente, Mariella Lo Bello, contro il dirigente regionale presunto infedele, Gianfranco Cannova, in servizio presso l’assessorato a territorio e ambiente, il quale – secondo la Procura e la Polizia – avrebbe intascato tangenti, anche sotto forma di regali, viaggi e persino di escort, in cambio del rilascio di autorizzazioni per smaltimento rifiuti ai 4 imprenditori, i due agrigentini, Calogero e Nicolò Sodano, e poi il catanese Domenico Proto e il novarese Giuseppe Antonioli. Le discariche coinvolte nell’inchiesta sono tre : Mazzarrà Sant’Andrea, “Soambiente” di Agrigento, e “Oikos” di Motta Sant’Anastasia.

La Redazione

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