Aragona, Cronaca

Aragona: non tutti scappano dal paese…c’è anche chi rimane ed investe sul futuro.

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In quel di Aragona non tutto sembra perduto, ed a dispetto di quanto viene detto e pensato sul calo demografico e spopolamento della piccola cittadina agrigentina, dopo tutta la pubblicità a svantaggio di un centro urbano che è stato, è, e continua ad essere vittima di un micro sistema economico che poco lascia per il futuro ed il sostentamento di famiglie ed intere generazioni (ormai nuovi esploratori verso altre realtà…come tanti giovani stanno facendo già da diversi anni); rimane però chi da molto aveva progettato di rimanere ad Aragona, e su quello stesso pensiero ha continuato a vivere, lottando per rimanerci il più a lungo possibile…anzi, alcuni hanno anche la “pazzia” di investirci non solo del loro tempo e sacrifici…ma anche del denaro. Sì, proprio quel denaro che a tanti può sembrare poco o molto a seconda dei casi e dei punti di vista, e tra i tanti “pazzi” aragonesi che stanno e vogliono investire nel loro futuro ed anche in quello dei loro figli (perché no!), ci sono due sorelle, come tanti altri aragonesi, che pur di portare avanti la loro attività commerciale pur avendo già dove operare…scelgono di cambiare e rimettere tutto a nuovo…scommettendo un’altra volta sul loro futuro, mettendo in gioco anche risparmi che possono essere strategici per il mantenimento delle rispettive famiglie (perché si sà…i soldi servono sempre un pò a tutto ed a tutti). Parliamo delle sorelle Sciarrotta…gestori di una parrucchieria (Il Bello delle Donne) nel centro cittadino di Aragona…le quali hanno voluto scommettere un’altra volta su loro stesse e rimodernare in maniera creativa la loro attività e la loro professionalità, con una nuova riapertura a partire dai prossimi giorni; a dispetto di tutte le male lingue nel dire e credere che non converrebbe a nessuno investire sforzi e sacrifici in un piccolo centro come Aragona come tanti altri piccoli esercenti in quel dell’agrigentino, che non converrebbe a nessuno e continuare a non credere che rimanere nei luoghi dove si nasce sia migliore di emigrare verso realtà più floride…solo perché da qualche decennio c’è “la crisi”…ma se tutti vanno via da un luogo…chi resterebbe a combattere la crisi? Facile parlare di un centro spopolato e desolato…ma come in tutti i problemi bisogna rimboccarsi le maniche e fare sacrifici ed investire sul proprio e su quello delle prossime generazioni anche nei piccoli centri urbani. Non resta che fare un caloroso “in bocca al lupo” a tutti questi coraggiosi che restano malgrado le vicissitudini di spopolamento inesorabile.

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