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Non ammessa agli “aiuti alle imprese in fase di avviamento”: il TAR accoglie ricorso di una società agrigentina

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Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia ha accolto il ricorso presentato dal legale rappresentante di una società agrigentina per l’annullamento del D.D.G. con il quale veniva approvato l’elenco delle operazioni non ammesse agli “aiuti alle imprese in fase di avviamento – procedura valutativa a sportello – Regolamento n. 1407/2012 De Minimis”, di cui all’avviso pubblico relativo alla “Azione 3.5.1-2 del PO FESR 2014-2020” indetto dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana.

L’Avviso, in particolare, prevedeva la realizzazione di progetti d’investimento con aiuti in regime “de minimis” per favorire la nascita di piccole imprese. L’obiettivo era ed è di sostenere la realizzazione di nuove idee e soggetti, favorendo la creazione di imprese e un’occupazione stabile, e incoraggiando il talento imprenditoriale e i percorsi virtuosi e innovativi.

In particolare, l’Assessorato regionale aveva escluso la società agrigentina poiché la domanda era stata “presentata e sottoscritta da un delegato e non dal legale rappresentante”. Secondo la tesi difensiva proposta dall’avvocato Vincenzo Caponnetto, la firma era stata sottoscritta digitalmente da un soggetto in possesso di regolare procura speciale per la presentazione.

Il TAR ha così accolto la domanda cautelare ai fini dell’ammissione con riserva della stessa società alla procedura prevista di cui all’Avviso pubblico relativo all’Azione 3.5.1.2 del Por Fesr 2014-2020, condannando l’Amministrazione al pagamento delle spese.

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