Aragona, Comuni, Cronaca

Polemica sulle campane di Aragona: L’intervento dei parroci

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Le campane ad Aragona fanno discutere, ma la ragione è dalla parte del Parroco Butera. Lo afferma il Clero di Aragona esprimendo tuttavia disappunto e  dispiacere per la polemica innescata sul suono delle campane. Una polemica dal sapore un po’ pirandelliano, che solo  in terra agrigentina forse poteva avvenire, costringendo il Clero aragonese – pur in questo momento  di  gravi problemi da affrontare – a  comunicare, in maniera assai sbrigativa ed estremamente chiara, di essere a fianco del Parroco di S. Giuseppe Artigiano don Angelo Butera. Che ricordiamo, qualche settimana fa, suo malgrado, è stato citato in cronaca  per il suono delle sue campane da cui qualcuno si sente  disturbato.

Un suono che – dicono i parroci aragonesi – “viene fatto nel pieno rispetto delle leggi dello Stato e del buon senso per il bene delle persone”.

Noi, a prescindere dal caso concreto, parlando in generale, ricordiamo che il suono delle campane collegato a funzioni liturgiche, nel rispetto delle norme, è perfettamente legittimo.  Si dice solo che  deve avere un livello sonoro tale da non superare la “normale tollerabilità” non diversamente da quello prodotto da qualsiasi altro strumento sonoro, ma non   è   modificabile   a piacimento.

Non  solo !   sarebbe illegittimo un  provvedimento amministrativo che volesse limitare il suono delle campane, specie se in riferimento al loro uso di annuncio delle celebrazioni religiose in ore diurne.

La giustizia amministrativa leggiamo che più di una volta, ha respinto le lamentele  di qualche singolo  reclamante,   con la motivazione ovvia che   “non   erano   stati    superati    i    limiti    della    ragionevolezza,  con  riferimento  alla  sensibilità  soggettiva dei tanti singoli interessati che non avevano aderito alla protesta”.

Ed, in genere, in tanti Comuni – come è ben chiaro –  il  campanile  della  chiesa  si  trova  quasi  sempre,  in  pieno  centro  abitato,  e costituisce  punto  di  riferimento  della  popolazione, in favore della quale ha sempre avuto e continua ad avere una funzione   pratica di coesione religiosa e sociale.

Il caso di Aragona in cui – come riferito – si parla di alcuni, che nel caso pare proprio che  voglia però   invece significare si tratti solo di  un tale –   se non è dovuto al particolare  momento di psicologia pandemica, o di tentativo di distrazione da altri problemi più gravi, appare veramente singolare.

Lo steso parroco Butera parlando  di “falsità” che coinvolgerebbe  tutto il racconto del “tale”,  riferisce addirittura che se qualche protesta al plurale gli è arrivata,  è avvenuto solo quando le cosiddette campane o meglio – (come è in verità per essere precisi) –  la melodia dolce del canto non si è fatta sentire. Cosa che ogni tanto è avvenuto o per improvvisa interruzione dell’energia elettrica, o  per un occasionale disguido tecnico del congegno elettronico.

Anche il Sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino, a cui sicuramente non mancano i problemi,  – da quello che apprendiamo –  è stato interessato al caso. Ma non pare che  abbia rilevato nulla. Sicuramente non l’urgenza di intervenire. Ha comunque saggiamente pensato di interessare la Regione, competente del settore, perché con i suoi tecnici valuti l’intensità dei decibel sonori che devono essere secondo la normativa.

La stessa Curia Agrigentina che  da sempre ha seguito e segue la programmazione pastorale, anche da quando (circa un ventennio fa !) la Parrocchia in questione si è dotata di questa nuova apparecchiatura elettronica,  nessuna lamentela ha raccolto e mai  nulla ha avuto mai da eccepire.

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