Aragona, Comuni, Cultura & Spettacolo

Vi proponiamo il suo primo articolo e diamo il benvenuto ad Alessia nella testata giornalistica TV Sicilia 24

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La storia che ci racconta è realmente vissuta, è la sua che può essere associata a quella di tanti figli della nostra bella e sfortunata terra. Lei è Alessia La Rosa studentessa aragonese al quinto anni di Lettere Moderne all’Università di Siena. Dopo la laurea vuole proseguire gli studi con la magistrale di giornalismo ed editoria.

Vi proponiamo il suo primo articolo e diamo il benvenuto ad Alessia nella testata giornalistica TV Sicilia 24.   

“Ehi mamma, voglio andare via dalla Sicilia, ma quando torno sono felice”.

Aragona, anno 2015. Faccio il test d’ingresso per entrare all’Università degli studi di Palermo, sono entrata. Chiamo mamma: “Ehi mà, sono entrata, ma voglio andare via dalla Sicilia”.  Questo è quello che mi è successo, ma non è molto diverso rispetto a ciò che succede ad oltre 40 mila ragazzi che preso il diploma e dato un bacio alle loro famiglie, mettono dubbi, paure e speranze su un volo di aereo, un treno, un pullman e arrivano ovunque, lontano da qui. La domanda è spontanea, perché?.  Perché troviamo piccole comunità di giovani aragonesi sparsi ovunque smaniosi di andare via da qui?. Qualcuno dice che l’attitudine ad emigrare sia una cosa insita nel DNA sin dai tempi più antichi. Qualcuno dà la colpa alla nostra terra e alle poche opportunità che riserva all’occupazione giovanile, qualcuno dice semplicemente che la sorella maggiore si era trovata bene a Milano e quindi adesso vuole andare anche lui. Non saprei fare una stima precisa di quanta gente sia andata via da Aragona per studiare in un’altra regione, ma è tanta, direi troppa.  Chiedendo in giro il motivo che li spinge a farlo, mi sono resa conto che si tratta il più delle volte di curiosità, semplice curiosità. Il fatto è che quando si ha 19 anni, ci si rende conto che si conosce così poco del mondo e si riesce a comprendere che se non lo si fa a quell’età, in cui coraggio e incoscienza prevaricano su stabilità e abitudine, non lo si farà più. Quando si nasce e si vive in un paese di poco più di 9000 abitanti, un paese in cui ci si conosce tutti, in cui si sa dove si mangia il miglior cannolo e dove si fa credito per le sigarette, ci si rende conto di vivere in una realtà ovattata. E si fanno tanti pensieri sul mondo e si ha la consapevolezza di volere conoscere altro, chi lo sa cosa, solo altro. Quindi si va via e quasi sempre si è felici di essere andati via. Si impara a vivere da soli, si impara a prendersi cura di se stessi, a cucinare le lasagne e si capisce quanto sia difficile per tutto il resto del mondo pronunciare in maniera corretta la parola ‘’beddame’. Si impara l’arte dell’arrangiarsi e si impara a conoscere mentalità e culture differenti e questo arricchisce. Dagli amici sardi, ai coinquilini toscani, ai vicini di casa spagnoli, fino ad arrivare al ‘’compare’’ siciliano conosciuto all’università di molto molto lontano, che ti ricorda casa e che ti emoziona ogni volta che impreca in dialetto. Non fraintendetemi, tutto questo non deve per forza allontanare definitivamente da questa piccola realtà ovattata che è Aragona, anzi, si impara a volerle bene, ci si rende conto quanto essa sia importante, quanto sia parte di noi, quanto ci caratterizzi e quanto ci manchi. Forse dopo aver scoperto tutto quello che c’è nel mondo, si può anche ritornare qui. Sono passati 5 anni da quando sono andata via e quest’anno, grazie alla possibilità di sostenere esami in modalità telematica, ho deciso di trascorrere il semestre ad Aragona e sinceramente ne sono felice.

di Alessia La Rosa

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