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Aragona: la cura dei Beni comuni, il consiglio comunale approva il regolamento

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Nella seduta del consiglio comunale di Aragona di ieri, mercoledì 27 aprile, presieduta dal Presidente del Consiglio comunale, Gioacchino Volpe, è stato approvato il regolamento dei Beni comuni che promuove forme innovative di collaborazione tra l’amministrazione, i cittadini e le associazioni per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani.
Il regolamento è stato ideato e realizzato da Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà, in collaborazione con il Comune di Bologna, prima amministrazione in Italia ad averlo approvato il 21 febbraio del 2014.
Il progetto di Labsus si basa su un’idea molto semplice, cioè che “le persone sono portatrici non solo di bisogni ma anche di capacità e che è possibile che queste capacità siano messe a disposizione della comunità per contribuire a dare soluzione, insieme con le amministrazioni pubbliche, ai problemi di interesse generale”. Quella che Labsus promuove è un’idea di sussidiarietà positiva, che vede la pubblica amministrazione e i cittadini come alleati, protagonisti di un rapporto di collaborazione fondato sulla fiducia reciproca. La sussidiarietà, dunque, si pone come la piattaforma costituzionale sulla quale costruire una società di cittadini autonomi, solidali e responsabili, che si alleano con la pubblica amministrazione per la cura dei beni comuni.
Il regolamento per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani chiama le persone al dovere di responsabilità nelle comunità in cui vivono, in un momento storico caratterizzato dall’erosione dei diritti e da risorse sempre decrescenti. Apre un ventaglio di possibilità enorme e un terreno di sperimentazione e di ricerca i cui risultati si valuteranno tra anni. Avvia un percorso in virtù del quale i cittadini stessi divengono amministratori dei beni comuni senza incorrere in sanzioni di alcun tipo.
Il cuore del regolamento sono i “Patti di Collaborazione” che prevede interventi sia carattere occasionale sia a carattere continuativo e può prevedere, ad esempio, la disponibilità dei beni, la manutenzione, il restauro, la riqualificazione di beni e anche l’attività di progettazione, organizzazione, animazione, produzione culturale, realizzazione di eventi e iniziative in ambito culturale, sociale e sportivo.

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