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CAPITANERIA DI PORTO: I risultati dell’operazione di controllo sulla filiera di pesca “SPADA VIVO – FASE 2”

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capitaneria-di-portoIl 30 novembre si è conclusa l’operazione nazionale complessa di controllo sulla filiera di pesca “SPADA VIVO – FASE 2”, coordinata dalla Direzione Marittima di Palermo nell’intero territorio di giurisdizione, svolta in due fasi a partire dal 19 ottobre. I controlli dei militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di P. Empedocle hanno avuto come obiettivi prioritari:

  • garantire la tutela del consumatore finale dalle frodi alimentari e assicurare qualità, provenienza e freschezza del prodotto ittico, con particolare riferimento a pesca, detenzione e commercializzazione di prodotti in tempo vietato;
  • contrastare le unità che effettuano la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata;
  • contrastare la pesca del pesce spada nel periodo di fermo dal 1° ottobre al 30 novembre;
  • incrementare ispezioni, controlli e visite nei porti turistici, in particolare quelli non presidiati dall’Autorità Marittima, al fine di verificare l’attività di pesca sportiva e ricreativa;
  • migliorare l’addestramento del dipendente personale per lo svolgimento dei compiti di vigilanza e controllo in materia di pesca marittima.

Gli accertamenti in mare hanno riguardato, principalmente, la verifica delle norme dell’UE e nazionali in tema di pesca, il controllo della licenza di pesca e degli attrezzi, il rispetto della tabella minima di armamento, la regolare assunzione dell’equipaggio, la corretta tenuta dei documenti di bordo, il controllo delle dotazioni di sicurezza. Gli accertamenti a terra sono stati rivolti alla tutela del consumatore (frodi in commercio; pubblicità ingannevole; tracciabilità, etichettatura e rintracciabilità del prodotto; divieto di vendita del pescato proveniente da pesca illecita), alla salvaguardia degli aspetti igienico-sanitari (vendita di prodotti conservati in difformità di norme igienico-sanitarie; commercializzazione da parte di ambulanti non autorizzati), alla tutela degli stock ittici (pesca o commercializzazione di specie ittiche sotto taglia minima). I controlli sono stati svolti, a campione, sia presso i punti di sbarco, con verifiche incrociate tra giornali di bordo e note di vendita, che lungo l’intera filiera di pesca (presso mercati, centri di distribuzione, pescherie, ristoranti, mense aziendali ed a bordo dei mezzi di trasporto dei prodotti ittici).

Nell’attività è stato rilevato un generale allineamento alle norme che disciplinano tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici, grazie all’opera di formazione e sensibilizzazione della Guardia Costiera che si affianca ai periodici controlli svolti da personale militare. Determinante è risultata la consueta collaborazione delle forze di polizia e del personale veterinario dell’A.S.P. 1 di Agrigento.

Si riassumono i dati principali dell’operazione nel Circondario Marittimo di P. Empedocle:

  • personale e mezzi impiegati dalla Guardia Costiera: 18 militari, 3 unità navali e 2 mezzi terrestri
  • controlli effettuati: 28
  • sanzioni amministrative elevate: 6
  • illeciti penali segnalati all’A.G.: 3
  • sequestri eseguiti: 3
  • prodotti ittici sequestrati: circa 25 kg
  • agli armatori o comandanti di tre pescherecci sono state elevate altrettante sanzioni fino a 1.549 € per violazione dell’art. 1178 del Codice della Navigazione (irregolare assunzione di personale ed omessa annotazione sul ruolo equipaggio), mentre all’armatore o comandante di un motopesca è stata elevata una sanzione fino a 1.549 € per violazione dell’art. 1180 (Assunzione abusiva di stranieri);
  • il comandante di un peschereccio è stato denunciato, ai sensi del D. Lgs. 28/07/1998 n. 286 (U. delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione), per favoreggiamento della permanenza sul territorio nazionale di straniero privo di permesso di soggiorno (reato punito con reclusione fino a 4 anni e multa fino a 15.000 €) e impiego di lavoratore straniero privo di permesso di soggiorno (reato punito con reclusione fino a 3 anni e multa di 5.000 €);
  • i comandanti di due pescherecci sono stati denunciati, ai sensi dell’art. 1231 del Codice della Navigazione, per inosservanza di norme in tema di sicurezza della navigazione (reato punito con arresto fino a 3 mesi) per aver navigato oltre i limiti dell’abilitazione dell’unità, come accertato tramite i sistemi di monitoraggio del traffico marittimo gestiti dalla Guardia Costiera;
  • i comandanti dei tre pescherecci citati ed alcuni componenti l’equipaggio risultati assenti a bordo sono stati denunciati, ai sensi dell’art. 640bis del Codice Penale, per truffa aggravata in concorso (reato punito con reclusione fino a 6 anni) per aver costituito fittiziamente periodi di lavoro idonei a maturare trattamenti contributivi o pensionistici ai danni dell’INPS;
  • uno straniero extracomunitario, di nazionalità senegalese, è stato segnalato all’Ufficio Immigrazione della Questura di Agrigento per i provvedimenti di rito;
  • a carico del titolare di un esercizio commerciale di Raffadali è stata irrogata una sanzione da 1.166 € per violazione delle norme sulla tracciabilità del prodotto ittico, mentre a carico di due venditori abusivi di Agrigento sono state elevate altrettante sanzioni da 1.500 € per violazione delle norme in tema di rintracciabilità dei prodotti alimentari;
  • circa 25 kg di pesce azzurro sono stati sottoposti a sequestro e, dopo le verifiche del personale veterinario dell’A.S.P. 1 di Agrigento che ne ha dichiarato la ”non idoneità al consumo umano”, distrutti a norma di legge a tutela della salute pubblica.

dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle

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