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Indagini Guardia di Finanza: le precisazioni della Dusty “Siamo perfettamente in regola”

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(La nota stampa dell’amm.re )

“SIAMO PERFETTAMENTE IN REGOLA.
LA NOSTRA POSIZIONE CON RISCOSSIONE SICILIA E CON AGENZIA DELLE ENTRATE È PERFETTA.  STIAMO PAGANDO PUNTUALMENTE LA RATEIZZAZIONE RELATIVAMENTE AL DEBITO MATURATO”

CATANIA – Relativamente al provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di
Catania con il quale è stato disposto il sequestro conservativo di una somma
pari alla presunta evasione relativa al mancato versamento di ritenute
fiscali di circa 2.300.000 euro l’amministratore unico dell’impresa,
Rossella Pezzino de Geronimo, chiarisce la propria posizione affermando:

“Siamo perfettamente in regola, la nostra posizione con Riscossione Sicilia
e con Agenzia delle Entrate è perfetta. Stiamo pagando puntualmente la
rateizzazione concordata”.

Precisa, poi, i reali contorni della vicenda evidenziando i fatti che hanno
“costretto” l’impresa a non versare in bonis all’Erario le ritenute operate
nei confronti dei lavoratori dipendenti nell’anno 2015.



“Premetto che nel 2015 Dusty avanzava nei confronti di Committenti pubblici
(tra cui ATO ME2, ATO CT 3 ed altri Comuni) un credito per servizi di igiene
urbana, regolarmente prestati, pari a circa 50 milioni di euro. È a
conoscenza di tutti che finora gli ATO non hanno mai liquidato alle imprese
i compensi dovuti costringendo alcuni operatori del settore anche del Nord
Italia, a dichiarare fallimento. È risaputo che dal 2013 Dusty abbia
combattuto in ogni tipo di Tribunale per fare certificare nella piattaforma
Mef, i crediti maturati. Situazione ancora più grave, se si pensa che per
Dusty solo nel 2019, è stato possibile avvalersi dello strumento della
compensazione dei crediti maturati nei confronti degli ATO (ammontanti a
circa 30 milioni di euro) con i propri debiti nei confronti dell’Erario.
Compensazione che la Dusty avrebbe voluto utilizzare anche con riguardo ai
versamenti a base del provvedimento del G.I.P. di Catania. Senonché,
l’istituto della compensazione è previsto dal Legislatore non per i debiti
correnti ma unicamente per le somme risultanti da cartelle esattoriali (dove
il debito è maggiorato di oltre il 40%!), e la cartella relativa alle
ritenute di che trattasi, è stata notificata soltanto a maggio del 2019.



“Dusty è stata quindi costretta a presentare istanza di rateizzazione della
contestata cartella poiché a tutt’oggi lo Stato non ha emesso il decreto che
consente la compensazione dei crediti vantati dalle imprese che “servono” la
P.A. anche con le cartelle relative all’anno 2018 e all’anno 2019. Giusto
per far capire come nessun dolo possa ravvisarsi nella condotta della Dusty,
che creditrice nei confronti della P.A. di ingenti somme (ben più elevate di
quelle vantate dall’Erario), si è trovata più volte in ginocchio a fronte di
cartelle esattoriali emesse da Agenzia delle Entrate e maggiorati di
esosissime sanzioni ed interessi.

“Preciso infine che oggi Dusty avanza dalla Pubblica Amministrazione 15
milioni di euro.



“È singolare che operatori come la Dusty, che svolgono servizi pubblici
essenziali che non possono mai essere interrotti in quanto di pubblica
utilità, scontino in primis patologici ritardi nei pagamenti da parte delle
stazioni appaltanti e dall’altra, siano costretti a provvedere al pagamento
dei tributi che ove non versati tempestivamente, vengono maggiorati di esose
sanzioni ed interessi di notevole entità assumendo in proprio tutti i costi
di gestione dell’appalto e la rateizzazione.

“Domani trasmetteremo agli inquirenti tutta la documentazione a supporto
della buona fede dell’impresa che mi onoro di rappresentare che, con sforzi
talvolta sovraumani, opera nel settore dell’igiene ambientale con grande
professionalità e serietà da 40 anni. Confido come sempre nel trionfo nella
giustizia”.

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