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Infarto – Come riconoscere i Sintomi e Cosa Fare

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L’infarto del miocardio è causato da un restringimento improvviso o dall’occlusione completa dei vasi coronarici che portano sangue ossigenato e ricco di nutrienti alle cellule cardiache. L’interruzione improvvisa del flusso sanguigno porta in pochi minuti alla sofferenza cellulare e seguentemente alla morte del tessuto vascolarizzato da tali arterie. La zona infartuata può avere dimensioni variabili e a seconda della sua estensione la funzionalità cardiaca residua sarà migliore o peggiore. Il riconoscimento tempestivo della sintomatologia e il trattamento precoce riducono i danni a carico del miocardio e la mortalità.

Cause e fattori di rischio

La causa più frequente di occlusione è la trombosi, solo raramente essa è dovuta ad uno spasmo delle coronarie. La trombosi è una conseguenza naturale dell’aterosclerosi (formazione di placche ateromatosesulla superficie interna dei vasi), processo di lunga durata favorito da comportamenti ed abitudini di vita scorrette, che si sommano a familiarità e a patologie più o meno note.

Elenchiamo a questo punto i principali fattori di rischio:

  • Fumo di sigaretta
  • Dislipidemie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia)
  • Ipertensione arteriosa
  • Diabete Mellito
  • Sovrappeso ed obesità
  • Sindrome metabolica
  • Stile di vita sedentario
  • Sesso maschile
  • Età (uomo > 50 anni, donna > 60)

Cosa fare difronte al sospetto di infarto?

La persona che crede di trovarsi di fronte ad un soggetto colpito da infarto deve chiamare immediatamente il 118 e, tenendosi in contatto con questo, eseguire le manovre necessarie nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi. Nell’eventualità che all’infarto segua l’arresto cardiocircolatorio è infatti indispensabile iniziare subito il massaggio cardiaco. Il fattore tempo in questa situazione diventa infatti l’elemento più importante e la probabilità di successo della defibrillazione diminuisce rapidamente al passare di ogni minuto. Nel caso in cui la sintomatologia sia più lieve il fattore tempo è comunque importante. La persona deve arrivare velocemente al pronto soccorso dove il medico, diagnosticato l’infarto, procederà alla disostruzione della coronaria occlusa. In sostanza, più precocemente si interviene più alte sono le percentuali di successo, in quanto la quantità di tessuto cardiaco salvato è proporzionale alla precocità della riperfusione.

I sintomi dell’infarto

La sintomatologia si presenta con un dolore toracico (angina) prolungato (> 20 minuti) che insorge a riposo e non regredisce spontaneamente. Questo dolore ha determinate caratteristiche:

  • intensità variabile, in genere intenso e talvolta insopportabile;
  • è descritto come costrittivo, schiacciante, oppressivo (tipicamente “come un peso” o “una morsa” al centro del petto);
  • è localizzato tipicamente dietro lo sterno, ma anche sopra lo stomaco (talvolta il dolore viene scambiato per bruciori di stomaco associati a cattiva digestione)
  • può irradiarsi a tutto il petto, soprattutto la parte sinistra, al braccio sinistro fino al polso e alle dita, ma anche alla spalla, al collo, alla mandibola e tra le scapole;
  • può accompagnarsi a sudorazione fredda, nausea, vomito, debolezza e vertigini.
  • Un’altra manifestazione può essere lo svenimento (in circa un caso su 10, questo è l’unico sintomo dell’infarto) e in una percentuale di casi, 15-20 per cento, l’infarto può essere indolore (incidenza più elevata nei soggetti diabetici). In una piccola percentuale l’infarto acuto del miocardio può presentarsi con le caratteristiche della “morte improvvisa”.

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