SPECIALE: Settimana Santa Aragonese

La Settimana Santa Aragonese – Il Venerdì Santo

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Venerdì Santo (34)Intorno alle 11.30 del Venerdì, dalla Chiesa del SS. Rosario, il simulacro di Cristo con la croce sulle spalle è portato dai rappresentanti della maestranza dei lavoratori edili in processione fino al Calvario, passando prima dalla Chiesa del Carmine, ove avviene l’incontro con la Madonna avvolta in un manto nero, e poi per Via Mazzini, Via Alberto Mario, Via Roma e Via Garibaldi, Via Crispi, Via Nazareno. La processione termina al Calvario con la Crocifissione di Cristo e una lunga predica. Per tutto il pomeriggio il simulacro di Gesù rimane in croce, adornata di “lavuredda”, e molti fedeli vanno a fargli visita e lasciano una piccola offerta che anticamente riempiva il manto nero della Madonna, mentre oggi viene riposta in un’apposita urna. Non mancano anche quei fedeli che, per una loro promessa o per chiedere una grazia, si recano scalzi ai piedi della croce a recitare il rosario e alcune preghiere. All’imbrunire un’urna adornata da una palma centrale e da quattro angioletti ai suoi lati, è portata dalla Chiesa del Carmine al Calvario. Cristo viene poi desposto dalla croce e collocato all’interno della bara di vetro. Ha quindi inizio una suggestiva processione. Tutta la popolazione vi partecipa intonando ripetutamente i due canti funebri “Vere Filius” e “Ah si versate lacrime” e accalcandosi intorno ai simulacri di Cristo e Maria che di tanto in tanto si fermano in punti prestabiliti. L’urna è portata in spalla da quattro Giudei, due vestiti con tunica bianca e due con tunica nera, aiutanti da tanti giovani che si alternano a reggere il peso. Una grande tela raffigurante la deposizione di Cristo precede la processione accompagnata dal suonatore della tromba e del tamburo avvolti in un panno nero e da colui che porta il canestro con i chiodi e le bende che sono serviti a mettere Gesù in croce. Uno squillo di tromba seguito dal rullo di un tamburo indica il momento della sosta e della partenza della processione e da anche il via ai canti. Dietro la tela raffigurante la deposizione di Cristo sta l’urna con ai lati diversi fedeli. Alcuni ragazzi vestiti da angeli si affiancano e seguono l’urna in un atteggiamento che indica tristezza; seguono poi le principali autorità politiche e religiose del paese e ad una ventina di metri la statua raffigurante la Madonna adorna di un manto nero e con il cuore trafitto da una spada che rappresenta il suo enorme dolore; infine tutto il resto del corteo che è lungo diversi metri.La processione si muove lentamente e segue sempre lo stesso percorso che va dal Calvario, prosegue per Via Nazareno, Via Vittorio Emanuele II, piazza Umberto I, piazza Dante, piazza Matrice, Via Alberto Mario, Via Roma, Via Garibaldi, Via Mazzini per poi arrivare in Piazza Carmine e entrare nella relativa Chiesa intorno alla mezzanotte. Qui avviene la sepoltura di Gesù tra il pianto degli angeli e i canti dei fedeli.

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