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Pubblico Impiego, in Sicilia 130 mila con i contratti bloccati

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16:10 – Hanno incrociato le braccia davanti alle nove prefetture siciliane e nelle principali città d’Italia, stamani, i lavoratori dei servizi pubblici. In Sicilia 130 mila persone che da sei anni non hanno rinnovato il contratto di lavoro. Lo sciopero, organizzato dalla Cisl, con le parole di Annamaria Furlan, leader nazionale, ha impegnato dipendenti verso i quali l’ente pubblico è “un datore di lavoro inadempiente”. Dunque, “obiettivo contratto”. Ma non solo. Con le parole di Mimmo Milazzo, da qualche giorno segretario della Cisl Sicilia, “la protesta non ha meri intenti rivendicativi”. “Scioperiamo – spiega – perché riteniamo che, attraverso il contratto, i lavoratori abbiano il diritto di partecipare al processo democratico di ammodernamento della pubblica amministrazione. Per poter offrire servizi migliori ai cittadini”.

Ai sit-in, durante la mattinata, hanno preso parte dipendenti statali, regionali, di enti locali, sanità. Delle agenzie fiscali, di Inps e Inail. Operatori della scuola, dell’università e dei settori della ricerca e della sicurezza.

“Ora – precisa Ciccio Scrima, siciliano, coordinatore nazionale della Cisl Lavoro Pubblico – ci aspettiamo il rinnovo dei contratti, il rilancio della contrattazione integrativa, la riorganizzazione delle amministrazioni, dei corpi dello Stato, l’innovazione vera nella scuola e nei servizi pubblici, certezze per i lavoratori precari”. E Gigi Caracausi, segretario in Sicilia della Funzione pubblica Cisl: “I contratti dei dipendenti pubblici sono bloccati da sei anni, non si possono mantenere – afferma – i lavoratori in una condizione simile”.

Lo sciopero del pubblico impiego ha dato il via alla settimana della mobilitazione nazionale Cisl. Domani 2 dicembre è in programma una manifestazione alla Leopolda, a Firenze; mercoledì 3 al Palapartenope, a Napoli. Giovedì 4 sarà la volta del Carroponte di Milano Sesto San Giovanni.

LA REDAZIONE

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