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Agrigento: Marcella Carlisi sulle problematiche della raccolta differenziata dei rifiuti in città.

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“La mancata programmazione produce caos” così esordisce in una nota stampa La Consigliera comunale Carlisi e continua:

La raccolta differenziata consta (e costerà ai cittadini) di improvvisazione e assenza di programmazione, nonostante fosse tra i proponimenti di questa Amministrazione (con “tecnici”), che ha avuto metà mandato di tempo per studiarne la progettazione.

Il 30 Agosto 2017 avevo depositato una richiesta per un Consiglio comunale aperto sul tema della raccolta differenziata. Tale seduta, si giustifica la Presidenza del Consiglio, non si è potuta organizzare perché le conferenze dei capigruppo sono andate deserte.

All’ordine del giorno, nella seduta del Consiglio, ci sono stati un paio di punti che riguardano la raccolta differenziata: sarà necessario prelevarli per la discussione, per dare delle spiegazioni e delle risposte ai nostri concittadini. Uno di questi punti riguarda i “depositi temporanei” creati da questa Amministrazione comunale in siti discutibili: accanto ad impianti sportivi, direttamente sotto un bosco e, addirittura, a 20 metri da civili abitazioni.

Per la mancanza di programmazione, l’ Amministrazione comunale ha stabilito questi luoghi praticamente all’ ultimo momento disponibile. Eppure i documenti che progettano  la variante sono stati stilati a Luglio. Si legge che “al riempimento dei mezzi, impiegati per la raccolta delle varie frazioni merceologiche dei rifiuti, il materiale raccolto sarà trasbordato nel numero 4 compattatori posizionati a posto fisso e nei cassoni scarrabili posizionati presso le aree di stoccaggio provvisorio individuati ed autorizzati dal Comune di Agrigento”.

Programmando a luglio avrebbero dovuto già conoscere e trovare zone adeguate al servizio. Nel mentre si sono noleggiati i cassoni.

I 14 cassoni (6 a cielo aperto e 8 a tenuta stagna per l’organico) hanno un costo complessivo di  77.400 € (potenzialmente un costo di acquisto?) e devono essere posizionati in 6 zone cittadine (Centro, San Leone-Vilaggio Peruzzo, Monserrato-Villaseta, Fontanelle, Giardina Gallotti-Montaperto), così dicono i documenti della variante stilati a luglio.

Un’altra improvvisazione riguarda i centri di startup, ovvero quelli che avrebbero dovuto distribuire i mastelli già a partire dal 4 settembre. Tali centri, se fossero stati costituiti secondo quanto progettato, dovevano essere locati  in: Centro storico, Villaseta/Monserrato, Villaggio Mosè, Quadrivio Spinasanta, Fontanelle, Giardina Gallotti e Montaperto; 7 centri fino al 30 Marzo. Dal 31 Marzo a 21 Luglio 2018 era previsto che restassero in funzione solo: Centro storico, Villaggio Mosè e Villaseta. I centri dovevano servire per fornire informazione e assistenza ai cittadini e per contattare amministratori di condominio e utenze commerciali. Per tale servizio, in locali messi a disposizione dal Comune, era previsto un costo per il personale (delle aziende del RTI) di 81.428,57 Euro.

In realtà, come sanno benissimo quelli che hanno fatto (o immaginato di fare)  le file “finte”,  solo alcuni di questi centri sono stati istituiti e a ridosso dell’inizio della raccolta. Tra l’altro il centro a Giardina Gallotti, la cui apertura era stata annunciata almeno 15 giorni fa, non è ancora aperto.

Nel momento in cui scrivo ( conclude la nota stampa Marcella Carlisi) mi arrivano segnalazioni di mancato servizio, ieri e oggi, in alcune zone di Villaggio Peruzzo e Villaggio Mosè con mastelli rimasti pieni e dimenticati dal servizio di raccolta.

Si comprende che questi possano essere disservizi dei primi giorni ma è difficile comprendere tutto  il resto.

Fumo negli occhi e assenza di programmazione: sembrerebbe che al momento una delle poche notizie che può annoverarsi fra le “fake news” è quella che l’esperienza empedoclina dimostrasse che Firetto il sindaco lo sa fare”.

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